sabato 28 maggio 2011

...e quindi?

Per quanto il titolo di questo post sia un tutto o un niente, peraltro molto scontato rispetto al mio solito, è di fatto quello che il mio cervello sta cercando insistentemente di dirmi da più di un mese.
Cosa vuoi fare? Quindi? Chi sei e cosa vuoi?
Inutile dire che le risposte, io, non le so. Non riesco a trovarle in me, negli altri e nel mondo che mi circonda. Non riesco nemmeno a pensare dove potrei andarle a cercarle, dal momento che non solo non saprei da dove partire ma nemmeno dove potrei arrivare, sebbene questo non costituisca un vero problema per me ora.
So solo che ultimamente tutto mi scivola via, come se cercassi di trovare in cose nuove lo stimolo per andare avanti pur sapendo che non mi porteranno da nessuna parte, non ne avrò guadagno e non migliorerò per niente.
Oddio, proprio per niente no, in quanto potrò raccontare un sacco di cose che prima nemmeno sognavo (e già sta capitando), ma vedo che questo ammasso di nuove esperienze non mi serve a nulla, praticamente.
E' come essere Jack Skeleton in "A Nightmare before Christmas" e vivere nel Mondo Del Natale: non te ne fai nulla della tua esperienza e della tua vita precedente!
Diventa così un arrancare su scale a pioli che non finiscono mai, alla ricerca del piano che racchiude il tuo vero mondo, quello per il quale sei stato creato e nel quale troverai la tua felicità.
Tutte balle.
Quel mondo non esiste.
Non riesco a credere però che in un universo così perfetto, macroscopicamente, non esista la felicità per essere microscopici come noi: giusto ieri una cara amica mi diceva, parlando della felicità e spiegandole io come la vedevo "non voglio credere che sia così!.. non voglio".
Inutile dire che anche lei è in un periodo difficile, così come moltissime persone che conosco, ma cerca di non rassegnarsi, di cercare ancora amore e affetto, anche se è stata delusa e ferita tante volte da coloro ai quali dava più importanza e per i quali ha fatto tutto.
Questo post porta quindi a un ragionamento logico, al quale nemmeno io pensavo di arrivare: beati coloro che riescono, nonostante le difficoltà e le sofferenze, a perseverare nel loro pensiero e non rassegnarsi alla "schifezza" del mondo.
Invidio molto queste persone, perché troveranno sempre un motivo per andare avanti e crescere.
Io, invece, mi obbligherò sempre e solo a fare qualcosa di nuovo, non perché convinto dall'utilità che possa avere sulla mia anima, ma per dire che l'ho fatto e immagazzinare passivamente "l'esperienza".

A.

venerdì 27 maggio 2011

The Show Must Go On

Lo show della vita deve continuare, indipendentemente dalla trama delle nostre vicende, dalla vita o dalla morte dei personaggi che compongono il canovaccio dell'opera e dagli intrecci imprevisti (o imprevisti di scena).
Però quando ti capita qualcosa, e sei una persona che ha bisogno di "perché" o di altre esperienze che possano aiutarti a continuare, rimani attonito nel sapere che ci sono "altri" simili, a volte conciati anche peggio!
Ed è allora che scopri che ci sono tante persone che hanno vissuto la tua stessa esperienza, altre che sono in pausa di riflessione non solo da un altro, ma dal mondo stesso e, colmo dei colmi, persone che dopo anni di relazione sono ancora innamorati della/del propria/o ex.
E ciò che è divertente è che io, per quanto mi riguarda, non lo ritengo un "colmo" nemmeno per un pò.
Ma proprio nemmeno lontanamente!
Ieri sera durante un'uscita con un caro amico, in un momento di riflessione, lui mi disse "...perché sai, ogni cosa o persona ti lascia dentro qualcosa, che magari ti cambia ma che non puoi cancellare...". Quanto ha ragione, ho pensato sul momento, ma non era il caso di assecondare questi tristi pensieri in una serata che è stata più bella che votata alla riflessione...
Tuttavia questa persona mi è stata di grande aiuto, sia anni fa che in questa occasione e spero di rimanere in buoni contatti e poterla aiutare il più possibile, in un futuro prossimo.
Ed è così che vado avanti, vedo gente, visito posti, coltivo sogni che annaffio ogni notte prima di andare a letto, sperando che prima o poi un bocciolo di pianta (di qualsiasi tipo) cresca e torni ad impegnare la mia vita.
Però siamo sinceri dai, a me non piace mentire: sono ancora in attesa...
Non di lei, ma di una spiegazione! Tutti i giorni guardo nella cassetta della posta, perché so che è l'unico mezzo attraverso il quale potrei avere una confessione, un chiarimento, un messaggio da quel pezzo di cuore della persona che un tempo era la vita per me.
Penso seriamente che me la deva. E sono quasi sicuro che lo avrò.
Posso capire la vergogna, il sentire di aver sbagliato, la tristezza e la voglia di lasciare vivere l'altro senza creare altro danno....però certe cose vanno chiarite. Se tu sai che le so, non devi mentirmi ma DEVI concludere tutto con la verità.
Tutto questo sottintende una condizione passata bellissima, quasi idilliaca che vi assicuro, c'è stata! Per questo voglio la verità! Me lo merito!
Non capisco se sono un fesso illuso o forse una persona troppo seria che si attende molto dagli altri.
In tutti i modi, come dissi qualche post fa, devo imparare a cambiare...

A.

mercoledì 25 maggio 2011

Vivi semplicemente

La frase "base" di tutta una vita.
Sembra banale, ma di fatto tra il lavoro, la famiglia, i figli, le bollette ecc.. ci si scorda la cosa più importante: vivere.
E per vivere, attenzione, non intendo sopravvivere, ma vivere a pieno ritmo!
Non si rimanda a domani, non si cancellano scelte che possono cambiare il futuro, non ci si tira indietro nel fare esperienze che possono arricchire la nostra vita.
Tutto questo, però, va fatto in nome della sincerità, della coerenza con se stessi e nel rispetto degli altri.
Mah, mi sto convincendo di essere un pò troppo "bacchettone": forse dovrei prendere tutto con più leggerezza e pensare che, almeno nella vita, non c'è NULLA di serio a parte ciò che riguardi la salute.
Che bella vita, però, attende coloro che nascono in questo modo, forse per capacità di adattamento o forse per educazione familiare... Penso sia davvero una fortuna sfacciata.
A me bastano 2 gocce di pioggia e, se non sono in buona, ho una giornata intera di "lutto", figurarsi i recenti avvenimenti: sono davvero distrutto; ed è tutta colpa degli altri e dei loro atteggiamenti falsi ed ipocriti che però, alla fine e grazie a Dio, spesso riesco a scoprire e prevenire.
Mi chiedo quanto ancora mi dovrò stupire per il comportamento altrui: ma io che sono nel giusto, non posso sviluppare un senso di completo "sciacquaggio" (in senso dialettale, si intende) nei confronti delle azioni di terzi?
Al tempo la sentenza.

A.

sabato 21 maggio 2011

Il cervello la fa da padrone

Checché se ne dica, è sempre così.
Sei agitato e hai mal di pancia? Sono pensieri.
Hai male "al cuore" per una delusione? Sono pensieri.
Pensieri fissi, forti, che coinvolgono la nostra matassa cerebrale e fanno inviare un sacco di impulsi anche agli altri organi, come per scaricare la tensione verso il basso: il cervello potrebbe essere descritto, in questo frangente, come un apparecchio collegato a un filo di terra (spesso il nervo vago) che scarica adrenalina e tensione.
Il problema è che questa tensione è lunga da scaricare: il processo a volte richiede mesi o anni e nel frattempo chi ne soffre siamo sempre noi e più di preciso il nostro cervello stesso! Un circolo vizioso.
Gli stati veramente patologici nel nostro paese, così come nel mondo, sono meno rispetto a quelli stressogeni, sebbene la gravità sia ovviamente differente.
Com'è possibile che con tutta la tecnologia e i miglioramenti che abbiamo avuto in questi anni il nostro stato di stress e psicosi varie siano aumentate?
Forse perché sono aumentati i fattori di efficienza, ma diminuiti i veri rapporti umani che contribuivano a un buon svolgimento della vita. Basti pensare che se un tempo la caccia era un momento per stare insieme e guadagnarsi insieme il cibo, ora basta comprare da soli una confezione di prosciutto inscatolato al supermercato e via, fatta così. Lo sport ci univa, ma ora si vedono solo singoli individui all'interno di una sala piena di persone in una palestra: peccato che invece di conversare e conoscersi, ognuno abbia le sue cuffiette collegate a un ipod, che somministra musica scelta in alternativa a una radio che parla sempre più e nasconde ogni novità musicale.
I rapporti di coppia? Guardate, non sono veramente in grado di parlarne ora e sapete tutti perché.
Il genere umano sta andando verso la sua fine. Io sono sicuro che nel 2012 non avverrà la fine del mondo, ma la fine di un'era in cui gli umani erano "umani": ci stiamo avviando sempre più alla disumanità, distruggiamo la natura, cambiamo cose con niente, odiamo e disprezziamo gli altri, cerchiamo di fare di tutto per avere la meglio sul nostro prossimo, sia esso amico, nemico o l'amore della nostra vita...
Ma soprattutto, porco dinci : NON ESISTE PIU' L'AMORE...
Voi direte "No, dai, solo perché è successo a te non vuol dire che sia così..."; ma vedete ciò che succede in giro? Appena possibile ognuno mette se stesso davanti all'altro: questo non è amore.
Trovare il bello nella monotonia, godersi l'abitudine dell'amore, sapere che la persona che hai accanto è e sarà sempre la stessa per te per tutta la vita è una sicurezza impagabile.
E io, chiamatemi fesso, scemo o "vecchio", ma ho sempre amato la sicurezza.

A.

venerdì 20 maggio 2011

Quando non basta mai...

Eh, perché il destino non infligge mai abbastanza pene...
Non bastano le difficoltà della vita, il lavoro, la salute...anche noi esseri umani dobbiamo metterci uno contro l'altro, annullare tutto ciò di più "intelligente" che c'è in noi per annientarci l'un l'altro.
Voi direte: ecco, ha scoperto altro sulla sua relazione finita.
E' vero, bravi.
In realtà non ho scoperto una cosa, ma tante cose che mi hanno moralmente e personalmente disintegrato, come una stella che procede il suo inesorabile cammino verso gigante rossa per poi...puf.
E, ve lo assicuro...non ho scoperto fatti leggeri.
In tutto questo mi chiedo come si faccia, nel 2011, a conoscere una persona.
E' matematicamente, fisicamente e realmente impossibile. Se dopo 3 anni scopri qualcosa nell'altro che mai avresti pensato, qualcosa che lo/la rende tua/tuo nemico a vita, quella specie di istinto primordiale che lo/la porta a "fregare" il prossimo per i suoi interessi, come puoi dire di "conoscere" qualcuno?!
Facciamo un bello shacker e ci mettiamo dentro: menzogne, omissioni e confusione mentale; 
Risultato: donna e uomo del 2011.
Ma non era così fino a poco tempo fa o, forse, ero troppo piccolo per comprendere la triste verità. Quanto mi piacerebbe tornare indietro per non commettere gli stessi errori...
Senza dubbio ho imparato, ma a che prezzo? Sofferenza fortissima, pianti, male a testa, cuore e pancia e una strana sensazione, l'impotenza. 
Non quella sessuale, eheh... Però è una sensazione che mai avevo provato prima.
Quel momento di confusione, nel quale non sai cosa dire e cosa fare, nel quale il tuo cuore batte asincrono con il tuo cervello, i tuoi muscoli tremano e portano a movimenti spastici, gli occhi non riescono a non tremare nella messa a fuoco e il cervello, ah...lui è completamente fuori gioco; puoi leggere quello che vuoi, ma non lo capirai mai, sarai solo annebbiato da rabbia, orgoglio, incredulità.
Ecco, era tempo che non scrivevo, ma razionalizzare l'impotenza è qualcosa che mi rende molto felice: forse ora che la conosco posso controllarla un poco meglio.
Una cosa è certa: appena tu avrai le spalle leggermente girate o ruoterai il busto per mostrarle a chi ti fidi, avrai un'unica certezza: riceverai una pugnalata.
Quindi, nell'insicurezza della vita, almeno un punto fermo lo abbiamo, no?
Grazie esperienza, madre di ogni futuro apprendimento...madre severa, ma pur sempre madre.

A.

mercoledì 11 maggio 2011

Pellicole d'amore

Oggi ho visto non uno, ma ben due film di questo genere: il primo di Pieraccioni "Il paradiso all'improvviso" e la sera "Jerry Maguire", con Tom Cruise.
In questi film salta subito all'occhio la concezione dell'amore che ci vogliono far sognare: relazioni perfette, in cui ci sono sbagli (tutti perdonati eh, mi raccomando!) correggibili, voglia di stare insieme a qualunque costo e ragazze/i troppo, troppo irreali...
Mi sono trovato, tuttavia, in una sorta di culla nella quale io ero al centro, circondato da tutti questi bei pensieri, sentimenti ed emozioni, quasi a vivere in un universo parallelo, reale ma irreale, nel quale ognuno si sarebbe sentito completo.
Peccato che la vita non sia così e, men che meno, le relazioni sentimentali o amichevoli.
Troppo bello il modo in cui un' attrice pagata per una scommessa si innamora della sua preda e gli fa vivere una delle più belle avventure della sua vita... E come lui la perdona, la ama, come se niente fosse; alla fine poi mi chiedo, ma qual'è il problema? E' stato "un brutto inizio", ma i sentimenti vanno oltre, non è impossibile iniziare una storia da un'amicizia, figurarsi in un modo ancora più strano...
Ma Jerry Maguire è stato fenomenale: un sacco di persone che continuano a ripetere "amo mia moglie", famiglie che stanno sempre insieme, un uomo che si innamora (da genitore, si intende) del figlio della moglie avuto con altra relazione, e infine una coppia scoppiata che torna insieme perché la fiamma dell'amore torna ad ardere. Storia, comunque, bellissima davvero.
Mah... le mie esperienze di vita non sono così, né con gli amici né con le fidanzate...
Io ho sempre cercato di renderle tali: torte, fiori, cioccolatini, azioni stupide, da film, ma la mia controparte non ha MAI apprezzato; mai mi sono sentito come in quei film, ovvero con quel senso di amore che ti scorre dentro vedendo una persona che è REALMENTE colpita da quello che hai fatto, tanto da farti sentire dentro a un teleschermo..
Ecco, è questo quello che vorrei.
Vorrei una ragazza che ogni giorno mi facesse vivere un film, non solo nel bene, ma anche nel male: faccia un incidente e mi distrugga la macchina (lei indenne, però), facesse con me un viaggio strano, senza meta né destinazione, che mi facesse sentire speciale sempre...
E non come sempre, ovvero 3 anni insieme e poi messo da parte, alla ricerca di una NOVITA'....

A.

sabato 7 maggio 2011

Solitudine

Giusto ieri sera un mio amico mi ha detto "Beh, alla fine devi solo imparare a convivere con la solitudine, poi è fatta..": mai frase è stata più giusta, davvero....
Io però faccio molta fatica, ogni momento è rivissuto con lei perché non riesco proprio a pensarlo "in solo"!
Le cose, tuttavia, vanno molto meglio rispetto a qualche settimana fa: sono riuscito a creare distacco e a fingere di non essere più interessato, anche se so che nessuno dei due ci crede...
Sono stato anche un po' senza scrivere perché ogni pensiero qui mi rimanda a lei e vorrei evitare davvero di starci male tutti i giorni.
Però poi penso, penso, ripenso, sotto la doccia così come prima di dormire, e mi rendo conto che le mie motivazioni sono perfette, inattaccabili....se non fosse per il sentimento...
Ma la testa ha ancora la meglio e penso che non riuscendo a metabolizzare un frangente così minuscolo di un'esistenza non si riesca poi nemmeno a essere sicuri che tutto tornerà a filare liscio in futuro: mi conforta solo che nessuno può dirmi, per certo, "hai sbagliato" o "hai fatto bene".
Ho sentito molte esperienze come la mia (tutte finite male), ma vedo che il mio interlocutore ora sta bene, magari è solo o magari ha già trovato un'altra relazione in cui buttarsi e, casualmente, si passa sempre a meglio..
Mah..non lo so poi mica se si passi davvero sempre a meglio...
Magari è solo un "abituarsi" e "accontentarsi" di quello che si ha, perché ci scoccia trovare di meglio o magari anche solo pensare di doverlo fare.
Io penso che la coppia debba esistere come vuole, senza schemi precisi, ma nel nome della fedeltà, della sincerità e dell'amore: le altre cose sono solo dei surplus, belli ma non concetti chiave. Per fedeltà, ovviamente, intendo anche fiducia la quale, se viene a mancare, può annientare in pochi secondi tutta la struttura costruita precedentemente e far crollare anche l'edificio più resistente senza nemmeno l'ausilio di una minima carica esplosiva.

A.

mercoledì 4 maggio 2011

Maturità e Facebook

Questi due temi mi fanno riflettere parecchio...
Noto, nelle persone che mi circondano, una certa mancanza di maturità, magari scaturita dalle loro insicurezze o da una vita presa troppo alla leggera; non dico che sia necessario essere troppo seri, altrimenti non ci si può uscire vivi, come diceva quella memorabile frase d'effetto, però allo stesso tempo bisogna ricordare che siamo persone con responsabilità verso noi stessi e verso il prossimo e ci sono alcuni argomenti sui quali bisogna transigere poco (o, a volte, nulla...).
Sentire ragazzi o ragazze che vivono sulla Luna sta diventando pesante per me: capisco la voglia di svagarsi e dice scemenze per divertirsi insieme, ma ci sono contesti e contesti.
Sull'amore, per esempio, non si scherza.
Vedo la mancanza di serietà nelle relazioni amorose, persone sognatrici che portano sulla stessa strada persone serie e profonde e questo mi da molto fastidio.
Sarò più chiaro: penso che la mia situazione attuale sia frutto, anche, di una influenza della mia ex dalle sue amiche. A tutti capitano periodi difficili, è un truismo. Però la maturità sta nel affrontarli con la persona/e che ti sta/stanno più a cuore, perché non c'è nulla di più bello che avere un consiglio da una persona che si stima e sai che vuole il tuo bene.
Io, a quanto pare, non facevo parte di questo entourage che poteva salvare la mia relazione.
E ora Facebook...Cavolo, Facebook...
Gli si danno meriti e colpe: per esempio, posso dire che mi abbia fatto capire molte cose che hanno portato al distacco con la mia lei ma allo stesso tempo la capacità di avvicinarmi a persone lontane, che non sentivo da tanto tanto tempo..
Però, pensandoci: ma chissene frega di sentire persone che non si sentivano più? Se qualcuno sente il bisogno di frequentarti lo fa e basta, non è che ci si perde perché poi il network ci riunisca! Vedo poca maturità anche in questo: abbiamo 300 amici, ma tra questi sentiamo solo i soliti 20 e con gli altri ci fa piacere, a volte, parlare... beh, e se uscissimo a prendere una birra insieme per parlare?
Non accadrà MAI.
Troppo spesso ci ho provato, ma gli inviti vanno persi nell'aria, perché se due persone si allontanano c'è sempre un motivo e questo ritornerà anche dopo il tentativo di riunirsi in un incontro che spesso non avverrà mai.
Caspita, ho scritto cose che penso e cose delle quali magari mi pentirò di qui a poco, ma è proprio il bello di scrivere a ruota libera: posso dire tutto quello che penso, lasciare scorrere il fiume in piena dei miei pensieri senza freno e dire le frasi più sbagliate, tanto chi mi leggerà mai? E se lo facesse, avrà un'opinione diversa dalla mia, che io rispetterò così come lui o lei dovrà rispettare la mia...
L'unica cosa che mi tiene aggrappato a Facebook è CityVille, gioco molto divertente nel quale ognuno può costruire, organizzare e curare una città. Quando anche l'ultima attrattiva se ne sarà andata, penso che mi cancellerò sul serio...
Io non voglio amicizie virtuali, amori virtuali, tentazioni virtuali e 400 amici dei quali stimo solo il 3%!
Sono stanco che la gente si aggiunga "come amico", parli 3 volte con il distacco delle espressioni del volto e pensi già di essere innamorata... L'ho già visto, lo conosco! Tutto sembra più bello quando è a distanza da te: ti sembra che sia interessante, carino/a, dolce ma non lo è: lui/lei sa cosa ti piace perché è scritto nei tuoi interessi e nelle tue informazioni, legge la tua bacheca, può fingere di conoscerti e tu non puoi saperlo...mai...
Voglio parlare a 4 occhi con la gente, vedere i loro occhi mentre mi mentono, capire le loro mosse mentre mi parlano, sentire la fisicità della loro voce e le parole fluire nel mio cervello.
Basta virtualità: io amo Internet, lo ammetto, ma i rapporti NON DEVONO andare a finire così!
Preferirei, se volete, essere tradito in un modo retrò: le telefonate, vedersi di nascosto eccetera, piuttosto che scoprire su Facebook (magari dopo tutti, perché lì tutti sanno tutto di tutti) o leggendo i messaggi della persona che credevo mi amasse, tutte le più bieche e schifose porcherie che un essere umano può fare per umiliare e ridurre a niente la persona che tanto gli ha dato e che nutre per lei amore disinteressato.

A.

lunedì 2 maggio 2011

Ma come??

Prima di dedicarmi a questo bel (si fa per dire) Lunedì di Maggio, vorrei portare per iscritto una riflessione che facevo poc'anzi.
Come dicevo, io sono sempre molto razionale, ligio al dovere e cerco sempre di trovare spiegazioni per quello che faccio o dico, così da non passare per imbecille.
Questo comportamento, però, ha anche un contro insito in esso: quando fai qualcosa che sfugge dai soliti schemi di razionalità, la gente non ti capisce MAI e pensa che tu abbia dei problemi seri: mi state dicendo che uno deve rimanere coerente con sé stesso SEMPRE, senza mai avere momenti di dubbio sul da farsi?
Non scherziamo.
Il carattere una persona se lo forma con il tempo, le esperienze, e comunque non è un "bios" che ci si porta dentro in ogni occasione; anche io ogni tanto tentenno, magari in certe situazioni particolari, così come quella che sto vivendo in questo momento.
Il divertente sta nel fatto che nessuno mi capisce. Quando la stessa persona fa 200 cose stupide al giorno, io magari non dico niente fino alla 150esima, e poi nemmeno mi rivolgo a lui/lei con cattiveria, ma cerco solo di spiegare con calma il mio punto di vista; appena io, invece, 1 volta, faccio qualcosa di strano o mi comporto in modo non deciso, sembra quasi che si voglia aver "pena" di me o irridermi.  
La natura umana è proprio strana. Davvero strana. Sorprendente.
Ma poi, non ti viene in mente che forse il motivo di tale comportamento da parte mia è in reazione a un tuo modo di porti o agire che mi ha danneggiato o fatto pensare? Possibile che io non possa essere rimasto "male" e non essere sicuro del da farsi?
Del resto, sono un essere umano anche io: ho diritto ai miei momenti di debolezza.


A.

domenica 1 maggio 2011

Scary beyond all reason

Eheh, è questo il modo in cui tutti nel film "Le follie dell'Imperatore", in inglese "The Emperor's New Groove", descrivono Izma, l'antagonista vecchiotta e brutta che cerca di uccidere l'imperatore a tutti i costi.
Ecco la prova dell'esistenza dei dinosauri sulla terra... (altro riferimento).
Poveretta, è un altro spaccato del mondo, se si vuole: la sua idea di uccidere l'imperatore, nata per caso da un pensiero ad alta voce del suo aiutante Kronk, si deve alla sete di potere; nonostante stesse cercando da un po' di sottrarre le decisioni importanti a Kuzco, imperatore che non è comunque per niente uno stinco di santo, viene licenziata e cerca il modo di vendicarsi.
Il tenente Colombo parlerebbe di omicidio premeditato; movente interesse.
Dicevo dello spaccato del mondo... ormai nessuno cerca più di meritare in modo saggio e coerente un potere, una carica o un qualsiasi cosa, ma tutti cercano scorciatoie per arrivare prima.
Se Izma fosse stata una brava consigliera, magari non sarebbe stata licenziata e avrebbe potuto influenzare in meglio le decisioni di Kuzco perché, si sa, dietro alle scelte giuste di un imperatore c'erano spesso buone indicazioni dei suoi consiglieri.
Al giorno d'oggi i "non meritevoli" sono ovunque, dai mestieri più semplici ai più ardui e sembra, "si dice", molti risiedano proprio in politica, dove la possibilità di scegliersi escort per la serata tramite l'utilizzo di iPad pagati dai contribuenti renda molto più bella e godevole la vita.
Potrei fare mille esempi, dagli ospedali alle dirigenze di compagnie, ma sarebbe vano perché di sicuro ne conoscete un sacco anche voi, virtuali lettori di questo mio blog.
Perché le persone non si fanno un esame di coscienza prima di agire o prendere decisioni affrettate?
Aiuterebbero gli altri e molto più loro stessi. Umiltà e conoscenza di se stessi stanno sparendo, così come tanti altri valori: amicizia, solidarietà e, ahimè, amore...
Inizio ormai a divertirmi a vivere, perché ogni giorno ne sento una diversa. La vita del prossimo ci sembra sempre migliore della nostra, come il loro prato è sempre più verde, ma poi si vengono a sapere delle cose assurde, mostruose, penose che ci fanno cambiare idea fin troppo velocemente.
Questi pensieri non saranno condivisi da tutti, ma io parlo per i "normali", in quanto faccio parte di quella categoria; poi senza dubbio ci sarà chi fa vite speciali, come i politici stessi, i DJ famosi, i cantanti o gli attori che avranno senza dubbio una visione diversa dalla mia, ma non per questo la loro vita mi risulta invidiabile: quanto dura un fidanzamento (o matrimonio) tra attori? e il periodo di fama di molti cantanti? cosa si è disposti a fare e quanto si può raschiare il fondo per "arrivare"?
Tutte domande alle quali non saprò, forse, mai rispondere... Ma sono sicuro, d'altro canto, che potrò vivere la mia vita, per quanto misera o densa di poche soddisfazioni, a testa alta, sicuro di non dovere NULLA  a nessuno se non a me stesso e questo basterà al mio senso etico e morale per giudicarmi "non colpevole" e non  infliggere pene alla mia anima durante la mia esistenza........e dopo di essa.


A.